Osteopatia e cervicalgia

L’Osteopatia è utilissima in questi casi in quanto la quasi totalità di questi problemi ha una base osteopatica.
In caso di problemi del tratto cervicale l’indagine osteopatica parte dal collo: viene analizzata la dinamica delle vertebre cervicali, la tensione delle fasce cervicali, soprattutto la fascia cervicale media e la tensione dei muscoli del collo.
In caso di disfunzioni locali si effettuano correzioni dirette che non sono mai traumatiche, pericolose o dolorose.
Tuttavia molto spesso il tratto cervicale in sé non presenta problemi primari ma si adatta a disfunzioni periferiche localizzate sia a monte che a valle:

Disfunzioni cranio sacrali: le prime due/tre vertebre cervicali offrono inserzione alla meninge esterna; per cui una qualsiasi alterazione del sistema cranio sacrale può avere ripercussioni sul tratto cervicale.
In questo caso è necessario un intervento di tipo cranio sacrale: il problema potrebbe essere localizzato sia sulla base del cranio come a livello del coccige e comunque dare ripercussioni dinamiche sulla colonna cervicale.
Disfunzioni viscerali: a livello di C5-C6-C7 trovano inserzione i legamenti pericardici che sorreggono non soltanto il cuore e i grossi vasi ma anche il diaframma (il muscolo della respirazione) e di conseguenza gli organi e le fasce sopra e sotto diaframmatiche.
Come conseguenza una qualsiasi disfunzione osteopatica localizzata in sede viscerale o comunque in prossimità del diaframma porta una tensione in maniera diretta sulle vertebre cervicali.
Non è un caso che la quasi totalità delle ernie cervicali sia localizzata a livello del tratto C5-C6-C7: è proprio qui che si scaricano le tensioni meccaniche provenienti dai visceri sottostanti.
Queste tensioni nel corso del tempo danno origine alla classica “gobbetta” alla base del collo oltre che a dolori e limitazione della mobilità.
In questo caso è necessario lavorare sui visceri, o meglio sulle fasce che avvolgono e sostengono i visceri, in modo da alleggerire le tensioni interne e liberare il tratto cervicale basso. Questo porta generalmente un grande vantaggio sia sui dolori che sulla mobilità.
Disfunzioni della colonna vertebrale: il tratto cervicale, in virtù del suo alto grado di mobilità, si adatta facilmente ai problemi della colonna vertebrale, del bacino e può essere influenzato da catene lesionali in partenza addirittura dal piede.
Questo può sembrare un po’ strano se non si è abituati a ragionare in termini osteopatici ma non è raro che una cervicalgia si sviluppi, per esempio, a partire dalla distorsione di una caviglia: la disfunzione dal piede si trasmette a ritroso attraverso l’arto inferiore, il bacino e la colonna vertebrale fino ad arrivare a perturbare la dinamica delle vertebre cervicali.
In questo caso per risolvere la cervicalgia bisogna riequilibrare il piede.
Si potrebbe continuare con altri esempi.
Il concetto importante da capire è che per risolvere una cervicalgia non ci si può limitare a “curare il collo”; l’esperienza dimostra che le disfunzioni primarie che colpiscono il tratto cervicale sono localizzate quasi sempre in periferia.
Quindi il campo di indagine deve essere esteso a tutto il sistema, non solo al collo: l’Osteopatia lavora proprio seguendo questa impostazione metodica.
Per i problemi del tratto cervicale l’Osteopatia ha una probabilità di successo statisticamente altissima pertanto in caso di cervicalgia l’Osteopatia è considerata terapia di prima scelta.