Il problema della disidratazione nella pratica sportiva è balzato prepotentemente agli onori della cronaca a causa degli incidenti di percorso accaduti a vari atleti durante lo svolgimento di importanti avvenimenti sportivi.
È noto che con il movimento, la temperatura corporea aumenta per via delle reazioni chimiche che liberano energia, ma poiché l’organismo non sopporta variazioni di temperatura elevate siamo dotati di specifici sistemi di termoregolazione che mantengono la temperatura entro limiti fisiologici.
La prima reazione all’aumento della temperatura è la vasodilatazione dei capillari a livello periferico, per trasferire il calore verso la superficie corporea. Qui il calore è disperso nell’ambiente esterno per mezzo di meccanismi quali irraggiamento, convezione, conduzione e sudorazione.
Sudorazione
Il meccanismo più efficace e più usato dall’atleta è certamente quello dell’evaporazione, sia perché gli altri a volte non sono praticabili, sia perché, quando lo sono, sono anche nettamente meno efficaci. A ciò si devono le abbondanti sudorazioni che sembrano stravolgere l’aspetto dello sportivo e che sono le vere responsabili dei sensibili cali di peso registrati da molti atleti, e della perdita di enormi quantita’ di acqua e sali minerali.
Il sudore è quindi una soluzione salina contenente sali (in proporzioni variabili) di sodio, cloro, potassio, magnesio, ferro, zinco e rame.
Disidratazione
La perdita di liquidi dovuta al sudore, se non adeguatamente reintegrata, porta ad una riduzione del volume plasmatico.
Gli elettroliti sono importanti per:l’omeostasi, i processi metabolici, la contrazione muscolare, la funzionalità del sistema nervoso.
Funzioni piu’ importanti nell’organismo, di alcuni elettroliti che vengono persi in maggiore quantita’ con la sudorazione:
Cloruro di Sodio
La sua diminuzione può far insorgere stanchezza precoce e crampi muscolari
Potassio
L’alterazione del contenuto in potassio nell’organismo può causare disturbi della funzionalità muscolare.
Magnesio
la sua carenza può causare insorgenza di tremore muscolare e crampi
Una perdita di liquidi del 2-3 % ed un amuento della temperatura corporea di 2º è sufficiente per ridurre in modo significativo le prestazioni fisiche e cognitive di un atleta, con comparsa di:
• Difficoltà di concentrazione
• Difficoltà di attenzione
• Riduzione abilità motorie
• Stanchezza
• Aumento frequenza cardiaca
• Aumento della frequenza respiratoria
• Aumento tempi di reazione motoria
• Ipotensione
• Nervosismo
• AUMENTO DI INFORTUNI
Quando le perdite sono superiori al 3% si può sconfinare nella patologia; per esempio può verificarsi un collasso, un colpo di calore, difficoltà nella contrazione muscolare ecc.
Reintegro
Per mantenere un buon equilibrio idrico-salino e incrementare il volume plasmatico ridotto con la sudorazione, è di fondamentale importanza bere durante e dopo l’allenamento.
Durante l’attività fisica è consigliabile bere a piccoli sorsi in modo da non avere mai quantità eccessive di liquidi nello stomaco. Molto importante sarà anticipare la sete, perché quando insorge lo stimolo, la carenza di acqua è arrivata ormai alla soglia limite.
Dopo l’allenamento un adeguato reintegro delle perdite idrosaline sarà determinante per un rapido processo di rigenerazione.
In conclusione
Capirete facilmente come la reintegrazione conti quanto un buon allenamento ai fini dei risultati prestativi, diminuire drasticamente il rischio infortuni e per evitare l’insorgenza di uno stato patologico, garantendo allo stesso tempo un recupero più rapido.
Dott. Leonardo Rocca